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Franco Filiberto

TRE DOMANDE ALL'AUTORE



TRE DOMANDE ALL'AUTORE      FRANCO FILIBERTO    "LE ALI SULLA PELLE" Premio d'onore Holmes Awards 2016

A CURA DI LUIGI ROSSI  PRESIDENTE DI GIURIA
e CARMELA RUSSO





Tre domande a Franco Filiberto

D) Il Suo romanzo è davvero complesso sia per la trama coinvolgente e interessante che per la struttura e la scrittura davvero ben definite nella forma dell’intero testo. Ciò che lascia meravigliati è il fatto che sia un romanzo d’esordio. Quanto tempo ha impiegato per scriverlo ?


R: Mi permetta intanto di rivolgere un saluto ai lettori. Per quanto riguarda il tempo impiegato per la stesura del mio romanzo, direi che, fra ricerche e scrittura vera e propria, ci sono voluti circa otto mesi. La ringrazio molto per gli apprezzamenti al mio stile narrativo anche se devo precisare che “Le ali sulla pelle” è il mio primo lavoro pubblicato, ma già in passato mi ero cimentato con romanzi brevi e racconti, alcuni dei quali non hanno avuto (e forse non avranno mai) l’onore di essere impressi su carta.

D) Lei è senza dubbi un personaggio molto riservato e diverso dagli altri scrittori che amano apparire anche a scapito del loro stesso testo. In lei c’è la riservatezza estrema dei grandi autori, dove la validità di idee può permettersi anche il silenzio. Quest’idea complessa ma scritta in modo così semplice , da cosa è nata? Quanto ha a che fare con il suo passato da ex militare?

R: Il mio passato di ufficiale nella Brigata Paracadutisti mi ha permesso di disporre di “chiavi di lettura” privilegiate su fatti e accadimenti che nella maggior parte dei casi non si fregiano degli onori della cronaca e, nella migliore delle ipotesi, occupano qualche trafiletto delle pagine interne dei quotidiani. Da una di queste chiavi di lettura è scaturita l’idea allo stato embrionale, un’idea che mi girava per la testa ma che non riusciva ad assumere una forma idonea ad essere raccontata. È stato durante un viaggio in Russia che l’idea si è delineata con maggior precisione, ha preso forma di romanzo ed ha dato vita ai personaggi che popolano la storia. Di questi molti sono frutto della fantasia ma alcuni sono persone reali. La riservatezza che lei mi attribuisce è un aspetto del mio carattere che non avrebbe senso negare e che talvolta può essere considerata un pregio ma altre volte un difetto. Non me ne curo molto, convinto come sono che il proprio operato sia il modo migliore per farsi apprezzare.

D)  “Le ali sulla pelle” è in tutto è per tutto un giallo, ma forse è anche la storia di un caso, di una probabilità , perché è proprio per una probabilità (sfortunata per un personaggio, fortunata per gli altri) che quello che sembra un semplice decesso dovuto ad un infarto, si trasforma in un caso complesso, è stata una scelta voluta quella di inserire- perché al lettore così sembra- come protagonista (tra i protagonisti) il fato, far sviluppare una trama non comune da un fatto che sembra semplice e che diventa complesso in seguito?

R: Il fato è sicuramente un protagonista occulto del mio romanzo ma sono convinto che lo sia anche nella vita reale. E, sempre nella vita reale, non succede forse che da accadimenti fortuiti e spesso insignificanti prendano il via a cascata altri fatti più complessi e insoliti?
Per la mia esperienza direi proprio di sì, senza contare che, dal punto di vista di un “giallista”, sviluppare la narrazione “in crescendo” cercando di affascinare e coinvolgere il lettore, è un’esigenza irrinunciabile. Nel mio romanzo tutto inizia da un fatto piuttosto comune e la storia va pian piano dividendosi in molti rivoli che si snodano in luoghi e tempi lontani e che troveranno solo alla fine una destinazione ed una spiegazione comune.
Questo almeno era il mio intento e spero tanto di esserci riuscito. Un’ultima annotazione: il mio romanzo inizia con il battito d’ali di una farfalla che costituisce anche l’immagine di copertina. Le ali e il volo sono un filo rosso che corre lungo tutta la storia. Chiunque abbia osservato queste splendide creature, avrà sicuramente notato che le traiettorie, spesso contorte e disordinate del loro volo, hanno sempre un punto di partenza ed uno d’arrivo ben precisi: forse il fato è proprio questo, un volo disordinato e imprevedibile fra due punti fissi. O no?
Franco Filiberto





Carmela Russo
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