Menu principale:
Le tele di Nuti
Giovanni Nuti
Cantautore, compositore, pittore, poeta.... Giovanni Nuti rappresenta l'artista completo in ogni senso.
Nel centro profondo del mio essere c'é un infinito pozzo d'amore.(Giovanni Nuti)
www.giovanninuti.com
Non siamo mai nel torto.
Stiamo semplicemente facendo il meglio di cui siamo capaci con la comprensione,
con la consapevolezza e la conoscenza di cui disponiamo in quel preciso momento!
Giovanni Nuti
Le sue tele..... visita il sito
www.lateladelragno.eu
Dobbiamo sempre pensare che non ci è dato di scegliere la cornice della nostra vita ma i contenuti del nostro quadro si. Dipende da noi saper trovare anche in questo momento motivi di speranza e di gioia ed occasioni di condivisione e bellezza. Anche dalle situazioni più terribili gli uomini hanno saputo risollevarsi e anche questa volta sarà così.*****
Giovanni Nuti
La sua pagina.....
https://www.facebook.com/LeTeleDiGiovanniNuti?fref=ts
LE TELE DI GIOVANNI NUTI
COME MUSICALE RISO DEL CUORE
di Flavio Nimpo
IL Bacio dipinto di Giovanni Nuti
Colori intensi e vivi, caldi ed avvolgenti ci invitano a cogliere l’essenza della pittura di Giovanni Nuti, tutta racchiusa nell’arguzia raffinata di uno spirito ironico, che rivolge il suo sguardo divertito verso la realtà da cui, come attento osservatore, estrapola scene di “insolita” vita quotidiana, affinché si traducano in tele capaci di essere, a loro volta, invito al sorriso. I dipinti dell’artista sono curiosa espressione del sé, consapevole del sapore agrodolce della vita e, pertanto, indotto a coglierne i frutti, gradevoli o amari che siano, attraverso la qualità dell’autoironia, di oraziana memoria, e l’affettuoso “distacco” col conseguente << calore di fiamma lontana >>, che rievocano inevitabilmente la tempra ariostesca e foscoliana.
Nuti concepisce e vive l’espressione pittorica come ludus prezioso e raffinato, occasione appropriata, per elargire svago e divertissement a sé e agli altri, considerando che la complessa e spesso grigia realtà opprime l’uomo bisognoso di leggerezza e volo del cuore. Le figure femminili, inconscia (ma, poi, non tanto inconsapevole) rievocazione dell’archetipo della Grande Madre, sono protagoniste di dipinti, in cui esse sprigionano una grande forza comunicativa attraverso la profondità dei loro occhi, delineati in apparenza con tratti semplici ed elementari. Tali donne esprimono la rottura di schemi e vincoli capaci di soffocare l’io, il desiderio di slanci, il proposito di “rovesciare” la quotidianità mediante il gesto o l’elemento insolito, per regalare a sè stesse ed agli altri l’occasione della beffa, del momento buffo, del riso che sdrammatizza ed alleggerisce.
L’artista abilmente ricorre allo “straniamento”, per ottenere lo scopo perseguito, e, di conseguenza, la sua vena lo induce a fissare sulla tela, solo in apparenza statica, una caffettiera o una bottiglia di veleno come “improbabili” cappelli, topolini in qualità di gioielli, scope a mo’ di scettro o elegante ombrellino, esili pipe. La vivacità cromatica richiama luci, colori, atmosfere di vago sapore latino-
Genuinità e semplicità rappresentano la forza delle tele di Nuti, che dipinge con tratto spontaneo ed elementare, proprio per esprimere la voglia di leggerezza e soavità, e da fine musicista intende ricordare che la sua pittura è “gioco” espressivo ed artistico, concepito come esperienza comunicativa, dono per quanti desiderino lasciarsi avvolgere dal brio di una simpatica, ironica visione del reale. Nel novero dei dipinti conquista la costante presenza della gallina, animale a molti caro per l’immaginario collettivo a cui rimanda, nel contesto di una ruralità sana, rimpianta, accogliente. Essa compare in varie fogge e pose (in una tela appare addirittura in veste antropomorfica) e suscita, di volta in volta, sensazioni, ispirando riflessioni che riconducono ai motivi per i quali può ritenersi gradito ed ameno topos ricorrente nella pittura di Nuti. Sperando di cogliere le motivazioni dell’artista, viene da pensare che le galline incarnino, come se fossero una sorta di correlativo-
In tele come La salottiera, Le coq fou, Mito con pipa e gallina questo simpatico animale rimanda a versi pascoliani del componimento Galline, in cui aleggia la serenità di un autunno contrastante con quelli tristi di altri canti: il cuore della massaia è colmo di gioia << ché d’arguti galletti ha piena l’aia >> e << delle utili galline ode i richiami >>… Si pensi, poi, alla dimensione astrale della << Chioccetta >> che << per l’aia azzurra va col suo pigolio di stelle >>, splendida metafora, contenuta ne Il gelsomino notturno, che rimanda al << nome contadino delle Pleiadi >> e che s’incastona nell’atmosfera pregna di mistero, di allusioni e rievocazioni. Tale fascinoso detto e non detto, tipico della << lirica pura >>, che rende i versi pascoliani vere e proprie tele poetiche (l’antico poeta Simonide di Ceo disse: << La pittura è poesia senza parole, la poesia è pittura che parla >>), si riscontra idealmente anche nella proposta pittorica di Nuti, secondo una visione analogica e con volo pindarico.
L’artista racchiude, nella rappresentazione semplice, gioiosa, “fanciulla” delle gallinelle dei suoi dipinti, messaggi, motivi, aspetti della vita in chiave universale e quotidiana, che attendono di essere colti in base alla loro intensità espressiva mediante l’intuizione, la folgorazione o, al contrario, la pacata riflessione. Esseri viventi o oggetti dalle tele, di volta in volta, sussurrano, bisbigliano, alludono, evocano, rimandano, pongono in relazione, esprimono, fluttuando tra implicito ed esplicito, senza mai trascurare di raccontare all’insegna del gioco e del soave riso argentino d’infanzia, priva degli orpelli e delle sovrastrutture del mondo degli adulti. La vivace scelta cromatica riflette tale visione ed esorta a raccogliere l’invito a non prendersi troppo sul serio, a saper guardare quanto ci circonda con un pizzico di sana ironia (naturalmente rivolta prima a se stessi), a trarre gioia da quanto il quotidiano può offrire, affinché se ne sappia affrontare con misura e dignità il lato doloroso, altra sua parte inalienabile.
La pittura di Nuti, come la sua musica e la sua voce, è segno di un’esigenza espressiva, caratterizzata dal desiderio di confronto e condivisione, che, a suo modo, ci consente di accedere al “giardino segreto” di emozioni, pensieri, sentimenti appartenenti a chi dona se stesso, ogni giorno, al canto ed alla composizione, vivendoli come passione e nobile attività, e dipinge col suo cuore fanciullo, per colorare la sua e la nostra realtà e renderla così meno grigia e più variopinta.
Flavio Nimpo
Il bacio d'arancio dipinto di Giovanni Nuti
Il bacio rubato dipinto di Giovannu Nuti
Carmela Russo