Accademia degli Artisti

Vai ai contenuti

Menu principale:

Critiche Holmes Awards Libri Premiati

Le premiazioni



Note critiche giuria Holmes Awards 2015 a cura della Dott.ssa  Carmela Russo e della critica letteraria Angela Furcas

Le note di critica sono state definite dal Prof. Luciano Ragno ognuna una pagina di letteratura

EDITI


LA PAVONCELLA DI EMANUELE GAGLIARDI



“Il livore è la porta dei lapsus e delle vociferazioni” frase tratta dal libro.
Emanuele Gagliardi è un giornalista, oltre che scrittore, le sue dinamiche grammaticali fin dalle prime righe e fin dal primo capitolo rivelano la padronanza sulle scene di attualità in veste giornalistica. Un libro basato sull’assassinio di Pier Paolo Pasolini ricco di fantasia che non si discosta mai dalla realtà del fatto di cronaca  cui si vuole esaltare. Un libro degno di nota per un autore di grande personalità, capace di mantenersi nelle righe anche quando in quelle righe ci si sta molto stretti. Il Dottor Emanuele Gagliardi ci riesce e lo fa da grande scrittore sulle orme del giornalista che rappresenta nel mondo reale.
Tante le frasi metafore in questo libro, colpi di scena  in scene apparentemente scontate, chiare ma di chiaro nel reale non c’è nulla o quasi, una realtà che sfugge densa di misteri e che attraversa superbamente un fatto di cronaca ancora avvolto nel mistero: il delitto Pasolini.
“ IL libro si apre direttamente sulla scena di un amplesso tra una donna e un dirigente ENI, la scena descritta molto minuziosamente mai scivolando nel volgare mostra fin dalle prime pagine un omicidio instaurato ad arte durante il momento di debolezza più estremo per un uomo: il sesso. Una donna e un uomo. Non sempre il male sta nel male, spesso è proprio nel bene che lo ritroviamo o in quello che riteniamo tale. Dopo pochi minuti l’uomo è morto. Sappiamo chi è l’assassino: una donna. La sua amante. Forse!Le cose sono sempre da rivedere. Una rocambolesca investigazione da parte del Commissario Umberto Soccodato arriverà ad un finale ricco di colpi di scena degno di un best seller.
“E’ quando la realtà si presenta troppo chiara che bisogna indagare” Ma una realtà che si presenta troppo chiara può essere indagata solo quando si è fatto i conti nel quotidiano con realtà sconcertanti e soltanto se si hanno le capacità mentali di saper distinguere quello che vediamo da ciò che veramente è, o potrebbe essere attraverso l’analisi razionale che va contro ogni credenza e radicazione di principi e modelli tipici di vivere quella che chiamiamo vita ma altro non è, che una serie di successioni illogiche cui prendiamo atto quando già le viviamo e spesso anche molto tempo dopo.”
Questo ci insegna il libro di Emanuele Gagliardi e di questo dobbiamo farne patrimonio come morale.


Rosa Aeternum Nematocisti Luigi Rossi



Thriller capolavoro ricco di colpi di scena il romanzo di Luigi Rossi riesce fino all’ultima pagina, formidabile nella sua complessa trama con più finali tutti inaspettati. I numerosi capitoli intrecceranno innumerevoli protagonisti ognuno dei quali rappresenta il contrario di se stesso. Più di 500 pagine per questo testo e nessuna sprecata. Come pochi testi soltanto nella sua enorme dimensione si sarebbero potuti svolgere i numerosi epiloghi per giungere ad un finale degno del libro stesso e di cronaca attuale. In questo testo la vastità di pagine è degna di lode per la fantasia avventurosa e rocambolesca dell’autore nello svolgersi dei capitoli.
Sin dall’inizio ben definito il racconto dell’avvocato Luigi Rossi,che inizia con una doppia tragica storia in due realtà diverse ma non troppo che vedrà il suo svolgersi attraverso la successione intrigante e coinvolgente dei capitoli e la definizione del thriller che rispecchia la parola stessa a 360° gradi per la compostezza degli argomenti mantenendo sempre il lettore sul filo della suspance che i numerosi protagonisti intrecciandosi tra loro riescono a creare passo dopo passo sempre con maggiore forza attraverso i loro errori e le loro storie personali non sempre in regola con la vita.
Avvincente,coinvolgente ricco di pathos nelle sue scene capitoli che riescono a far leggere pagine su pagine ininterrottamente per arrivare al lungo finale che si svolgerà nella serie di capitoli che andranno a definire tutte le storie e gli intrecci dei protagonisti, alcuni dei quali molto diversi da ciò che rispecchiano nel loro status personale. Doppie menzogne ma anche doppie verità,un susseguirsi inspiegabile tra dolore, violenza e doppi ruoli che colpiranno colpevoli e innocenti in eguale misura come sempre accade nella vita reale.
Luigi Rossi ci regala un trhiller unico nei suoi aspetti e particolare nella sua trama e nei suoi protagonisti scandalo vittime di un male a volte difficile da comprendere e tante volte ancora più difficile da definire: quello che cova nell’anima nascosto anche a se stessi.



Carlo Braccini
CheckPoint Roma





L’autore riesce ad esporre in maniera superba la fitta trama del libro che si svolge attraverso numerosissimi protagonisti  e storie personali, nei brevi capitoli che risultano indispensabili vista la trama coinvolgente fin dalle prime pagine e che non potrebbe essere esposta altrimenti. I capitoli brevi ma densi di ogni particolare riusciranno per tutta la durata della lettura a tenere legato il filo dei protagonisti che si intreccia sempre di più in un turbinio di emozioni,amori,religione,pedofilia società dove tutto è cambiato per sempre.
L’umanità si ritrova a vivere un olocausto collettivo immaginario da parte del Fronte Islamico. Un immaginazione che a ben riflettere  potrebbe avere tutte le capacità di avverarsi  più rapidamente di quanto si creda a differenza dell’apocalisse. Carlo Braccini scrive sì un libro fantastico apocalittico, ma lo fa sulla base di realtà che si fanno sempre più ampio spazio nella nostra società e che potrebbero avere adito in un qualsiasi momento come già è accaduto l’11 novembre 2001.
E da una notizia sconcertante che inizia la trama, da una data impressa nella memoria di tutti e che coinvolge l’intera umanità l’11 novembre 2001, un padre e una figlia che passeggiano tranquillamente e niente sarà più come prima, l’intera umanità dovrà confrontarsi e piegarsi non ad un oriente che ragiona su una base capitalistica, ma ad un oriente che ragiona in nome di una religione l’islam. E se tra nazioni capitalistiche si possono trovare accordi mai si potrebbe in una guerra di religione dove la Fede è relegata nel profondo di chissà cosa e il fanatismo più assoluto muove le oscure fila.
Carlo Braccini non ha inventato qualcosa di irreale ma ha descritto qualcosa che lui crede possibile possa accadere e forse anche i lettori che ne avranno letto il testo. Ciò che immaginiamo molto probabilmente già si sta verificando solo per il fatto che lo stiamo immaginando, ed è questo che traspira nelle righe del libro Checkpoint Roma, una premonizione di un futuro che forse è già in atto e che solo qualcuno può interpretare.



Il mistero della casa affacciata sul mare di  Franco Gargiulo



Leggere un libro è sempre un po’ come fare un salto in un’altra vita. E’ letteralmente ciò che accadrà nel testo dell’ autore Franco Gargiulo Maresciallo della polizia municipale di Piana di Sorrento
Le parole che scorrono veloci sotto i tuoi occhi diventano la tua strada, i protagonisti , la tua famiglia.  Con “ il mistero della casa affacciata sul mare”, tutto questo viene amplificato , fino a quando non ci si trova in una spirale fatta di suspance .  
Fin dal primo rigo ci si ritrova completamente immersi nella storia.. Leggere questo libro significa provare le stesse paure di Giovanna, la stessa rabbia verso un nemico sconosciuto, senza corpo, impalpabile come il vento stesso.
Fin dalla prima notte in quella casa  si comprende subito che la protagonista si trova di fronte a qualcosa di totalmente misterioso, di innaturale, e si sente la paura, la confusione, il totale stordimento di lei, mentre qualcuno , che non dovrebbe esserci, non in quella casa, comincia a far suonare il giocattolo della figlia.  E allora sembra di essere lì, fermi a letto, il respiro mozzato ,percependo l’angoscia di lei e provandola a tua volta.
Da quel momento in poi ,la vita di Giovanna diventa un vero e proprio incubo.
Tra giorni di angoscia e notti a tinte horror, la protagonista porterà alla luce una storia risalente a più di mille anni prima, una storia d’amore e poi di terribile solitudine , che mescolerà passato e presente, fino ad un finale coinvolgente ed emozionante.
Protagonista una casa, una storia irreale che si scoprirà durante il percorso dell’intero testo e dei protagonisti appartenenti a più mondi,una liberazione di anime libererà anche la stessa casa ed i protagonisti coinvolti nell’intera faccenda surreale.
Atipico il testo per un maresciallo di polizia abituato a fare i conti con realtà visibili e tangibili, ma la fantasia e forse oscure verità sepolte portano lo scrittore a narrare vicende irreali tra mondi che comunicano da sempre.



Twiggy di Giuseppe Bartolini



Leggere un giallo, un thriller, è sempre un’esperienza intensa per un lettore, ma di certo Giuseppe Bartolini riesce a portare a livello esponenziale il tutto, introducendo sin dalle prime pagine il lettore in un clima tetro, e di seguito subito nel vivo della storia: in pochi attimi, quello che dovrebbe essere un ordinario giorno festivo si trasforma in un incubo senza fine per il protagonista e poi per tutti quelli che gli orbitano intorno.
Il racconto, mai banale e sempre ben dettagliato, riesce a tenere incollata l’attenzione al filo narratore anche quando, con immensa bravura dello scrittore, lo scenario cambia, passando dalle vicende dello sfortunato Franco, vittima morale della vicenda, a quelle non meno complesse del personale di polizia e poi di tutta una rete di personaggi strategicamente collegati all’assassinato.
La comparsa, a metà libro, di nuovi personaggi apparentemente misteriosi e con un collegamento e una posizione non bene definita, porta l’attenzione a non potersi più staccare dalle pagine prima di aver scoperto di più.
Anche la comparsa di Twiggy, improvvisa e di breve durata, provoca curiosità, che non viene saziata se non sul finale, inaspettato e ricco di significato e pathos emotivo.
Non pesa neanche il fatto che ad un certo punto le vicende dell’ingiustamente imputato vengano messe da parte a favore di quelle più complesse e intimamente legate all’omicidio di nuovi personaggi, che cominciano a susseguirsi e incrociarsi, solo per poi separarsi e incrociarsi ancora ad altre.
Ed è tutto lì, tra quelle pagine, il mistero e la soluzione, e saperlo porta inevitabilmente ad una lettura serrata al fine di risolvere quel delitto e vedere trionfare la verità.
Ma come ci insegna l’autore, non sempre la verità può trionfare, alle volte alcuni fattori, più potenti di essa, entrano in gioco, e chiunque crede di essere forte si ritrova ad essere pedina messa in scacco mestamente.
Bisogna sapere afferrare le occasioni, ancor più bisogna essere pronti a lasciar perdere, soprattutto quando in gioco c’è tutto ciò che nella vita di ciascuno si caratterizza come vero e certo e che minaccia di divenire incerto e oscuro.
Non sempre la buona volontà trionfa, non sempre ci si può ergere a eroi del momento, qualche volta l’eroe è semplicemente colui che sa quando fare un passo indietro.
Apprezzabilissimo il colpo di scena finale, quando ritorna in scena la Twiggy del titolo e tutti i nodi finalmente tornano al pettine, dando alla storia quel tocco di noir e di romanzato, che non guasta mai.



“Ossessioni Pericolose” di Pina Parisi.



L’opera della Parisi è  piuttosto complessa, ricca di colpi di scena del tutto inaspettati. Come dal titolo, il filo conduttore che lega tutti i personaggi della vicenda è proprio l’ossessione. Ossessione vista sotto più punti di vista. Qualcosa che lega i personaggi al passato ,non permettendogli una crescita e un distacco, o che li lega in un presente lasciando che la loro vita prosegue così, senza una meta, vittime di un presente di cui non sono protagonisti, costretti a restare sempre al margine, all’ombra delle loro paure, all’ombra della loro stessa ossessione.
Lo stile scorrevole e mai monotono, la psicologia dei personaggi così ben caratterizzati, quasi come se fossero sul punto di venir fuori dalle pagine,per finire a voce ciò che è stato cominciato a caratteri  fa di questo romanzo una lettura particolarmente avvincente, da leggere tutta d’un fiato, da trattenerlo quasi il fiato,per poi ritrovarsi a buttarlo fuori man mano che le storie trovano una fine, non sempre positiva, che non fa altro che rendere la vicenda ancora più reale. Tra tradimenti ,oscuri segreti del passato , i personaggi riusciranno tutti a trovare il loro epilogo,chi dolce , chi amaro.

Ossessioni pericolose e, infine, un perfetto noir, che non può non appassionare gli amanti del genere.



Il vestito usato I Fatebenefratelli



Un giallo e anche più ecco come è stato definito dalla giuria il libro dei fatebenefratelli, cosa hanno a che vedere un francobollo scoperto per caso ed il ritrovamento di un cadavere famoso si scoprirà nella trama semplice chiara ma mai banale, completa  di ogni dettaglio per risalire al colpo di scena, la Napoli e le sue più importanti cittadine che le ruotano intorno protagoniste e forse anche più, esposta dagli autori nei particolari delle vie e del contesto sociale. Una Napoli Bene dove si svolge l’intrigata vicenda che di Bene ha ben poco. Ma soprattutto perché il titolo del testo Il vestito usato?
Per il titolo e il suo significato il lettore dovrà arrivare all’ultima pagina del libro.
Un testo chiaro, semplice, particolare con un colpo di scena finale che fa davvero scena. Inaspettato ma con una grande logica come tutte le cose inaspettate.


InEditi



“12 scatti avvelenati di Luciano Ragno”



Un libro scritto in  chiave giornalistica che rispecchia la personalità dell’autore, una trama dove la fantasia si traveste in un realismo assoluto essendo il testo scritto di prima persona. Numerosi sono i dialoghi tra sé e sé del protagonista  in una serie di pensieri  personali e non, riguardo ai fatti oscuri cui si trova coinvolto.
Si può definire che l’autore ha scritto quasi di getto pagine su pagine come fosse un fatto di cronaca realmente accaduto e che cerca di spiegarsi e fermare attraverso appunti, incontri e deduzioni personali. Deduzioni che lo porteranno ad assumere un atteggiamento  investigativo personale verso le vicende che scorrono  ingarbugliandosi sempre di più e di cui è protagonista involontario.
Per  la forma e il contenuto  “12 scatti avvelenati “ può essere definito un giallo, trhiller in chiave misteriosa  che affascina e cattura l’attenzione sin dalle prime pagine con una trama che coglie in pieno tutte le tre  forme richieste dal concorso: trhiller, giallo e noir. Per questo motivo viene assegnato il Premio Assoluto Holmes Awards.


L’inferno è buio e freddo.
Gabriella Grieco.



La vendetta può diventare un bisogno. Un bisogno tanto ardente da spingere a commettere qualsiasi gesto pur di riuscire.  E’ questo quello che si legge nelle pagine della Grieco, un romanzo tracciato in maniera mirabile, dove la vera protagonista è la giustizia , e  non importa se per ottenerla c’è bisogno di incorrere in azioni che vadano contro la giustizia stessa. Il tema resta comunque quello e, nonostante  le azioni che commetterà la protagonista, motivata prima dal dolore per la perdita di un figlio e poi dal dolore di una ragazza che entrerà nella sua vita improvvisamente trascinandola completamente nella sua storia, della quale poi lei diventerà difensore, la donna riuscirà a trascinare in un “inferno buio e freddo”  tutti coloro che si sono resi protagonisti di un crimine assurdo, fino a giustizia completa.  
Un testo che narra argomenti che possono appartenere a tutti, come la vendetta, la giustizia a modo proprio, il dolore del lutto che non si esaurisce mai ma che anzi cresce nel tempo.
Lineare, limpido nella trama e nella trasparenza dei capitoli che si susseguono intrecciando la trama senza mai perdere il filo conduttore che legherà il tutto sino alla fine.
Il testo di Gabriella Grieco è un vero romanzo dove il sopravvento è preso dagli stati emozionali che spesso ci controllano,ci manipolano, ci guidano fino a diventare l’opposto di quello che si è o cui si crede essere.


Guglielmo  Mariani  Il Riscatto



Ben definito il testo di Guglielmo Mariani che si presenta come un edito nella forma e nei capitoli, una storia comune che può apparire semplice ma la semplicità iniziale definirà il romanzo giallo in tutte le sue sfaccettature che partono dal contesto sociale in cui si immerge la storia (Sicilia), una società fatta di convinzioni che radicate nella mente più che nell’animo spesso sottraggono la verità a favore dell’omertà. Un omertà che sarà spezzata da più protagonisti  in un testo che  tocca temi ancora attuali come la mafia e le figure losche che sempre sono coperte da quelle “normali”, dalla paura di parlare, dalla paura di agire. Un agire opposto porterà i protagonisti in mondi che non sono di loro appartenenza fino a precipitarvi dentro credendo di poterne rimanere ai margini. La violenza che viene riscattata a grande prezzo, come sempre è grande il prezzo che pagano le donne in alcuni contesti dove il non parlare si esige come regola e il non agire imposto con altra violenza. Ma nel gioco delle parti  non tutti rispettano le regole imposte, e da qui nascerà il riscatto di una vita perduta nella vita stessa.



Il comitato direttivo e la giuria

Torna ai contenuti | Torna al menu